BENI ARCHITETTONICI E MANUFATTI
Il quartiere QT8, progettato dall’architetto Piero Bottoni, venne concepito nell’ambito dell’ottava edizione della Triennale di Milano, svoltasi nel 1947. La città era nel vivo della ricostruzione del dopo-guerra, e fu proprio Piero Bottoni in particolare, commissario straordinario della Triennale di Milano, che nel 1945 promosse la realizzazione di questo “Quartiere sperimentale” e al suo interno dell’altura artificiale del Monte Stella che Bottoni dedicò a sua moglie Elsa Stella.
Monte Stella venne realizzato inizialmente con l’accumulo delle macerie provocate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e successivamente con altro materiale proveniente dalla demolizione degli ultimi tratti dei Bastioni, avvenuta dopo il 1945. La sua realizzazione è stata completata nel 1960.
Ha l’altezza di 45 metri rispetto al livello del quartiere e la superficie di 311.200 metri quadrati tra zone boschive e prati; è realizzata su gradoni a salire, collegati da una strada panoramica che, girando attorno al monte, ne raggiunge la cima da dove si ha un’ampia vista della città e del suo hinterland e, in caso di visibilità favorevole, si riesce a vedere l’intero Arco Alpino e, a sud-ovest, l’Appennino emiliano.
Nel perimetro di Monte Stella si trova la chiesa di Santa Maria Nascente, progettata nel 1947 da Vico Magistretti e Marco Tedeschi e la Scuola dell’Infanzia progettata nel 1949 da Arrigo Arrighetti. Nel 2003 è stato inaugurato il “Giardino dei giusti di tutto il mondo”.
Nel corso dei decenni Monte Stella, parco pubblico, è stato visitato e utilizzato da milioni di milanesi e non solo; ha conosciuto periodi di intensa fruizione e di cure limitate; è diventato uno dei simboli identitari della Città di Milano; ha seguito le sorti del grande quartiere in cui è inserito ma, rispetto al QT8, non è stato oggetto di interventi di manutenzione straordinaria, di migliorie, di rivalutazione.
L’intero complesso necessita di urgenti interventi di ripristino e manutenzione perché le acque meteoriche non più regimate stanno innescando i primi smottamenti e nelle aree a maggiore pendenza i vari manufatti che concorrono alla stabilità dei versanti iniziano a cedere compromettendo anche la stabilità delle alberature. Inoltre le aree dove è maggiore la frequentazione dei cittadini necessitano di miglioramenti e di interventi che “indirizzino” le diverse fruizioni rendendole compatibili e garantendo la tranquillità e sicurezza degli utenti; gli ambiti “a confine” con la città devono migliorare la loro funzione di “filtro” tra abitato e verde.
Negli ultimi decenni la politica comunitaria si è orientata verso l’integrazione delle attività umane nella conservazione della biodiversità, riconoscendo l’importanza di riqualificare gli habitat anche in ambito urbano. In questo modo vengono ripristinate le funzioni ecosistemiche di tali ambienti, tra cui la naturale funzione di stepping stone e di area in grado di incrementare la fitness e la qualità della vita umana.
Il presente progetto si inserisce in tale contesto, con l’intento di effettuare una gestione attiva degli habitat applicando le tecniche di ingegneria naturalistica quali principi cardine utili sia a contenere i micro dissesti in atto nel Parco Monte Stella, sia a riqualificare questo polmone verde in pieno ambito urbano, il tutto in accordo e con il sostegno degli enti pubblici territoriali (in particolare con il Municipio 8, come vedremo in seguito, che con Delibere di Giunta del 29/11/2018 e del 22/02/2019, si è impegnato nel recupero, ripristino e riqualificazione dell’area in oggetto) e in stretta collaborazione con le comunità locali che vivono e frequentano l’area quotidianamente (comitato di cittadini, istituti comprensivi, istituti superiori, enti sportivi e associazioni di cui abbiamo formale adesione su specifiche azioni previste dal progetto).
Il Monte Stella è un rilievo artificiale che si trova nella zona nord-ovest di Milano, nel quartiere QT8 in Municipio 8, alto 45 metri (185 m s.l.m.).
Nel parco si trova la scuola materna Santa Maria Nascente progettata da Arrigo Arrighetti; il 24 gennaio 2003 è stato inaugurato il “Giardino dei giusti di tutto il mondo”; la chiesa di Santa Maria Nascente è stata progettata da Vico Magistretti.
Obiettivi
Nel 2020 ricorrerà il 60° anniversario del completamento della realizzazione di Monte Stella, importantissimo esempio di “verde urbano estensivo”, precursore di quei criteri di realizzazione del verde pubblico più recentemente definiti “forestazione urbana”. La qualità dei luoghi, l’importante valore non solo per il QT8, la rilevante estensione dell’area verde fanno di Monte Stella uno degli elementi identitari della Città di Milano.
Il Municipio 8 intende celebrare la ricorrenza con diverse iniziative che proseguiranno nei prossimi anni. Nel tessuto urbano milanese un ambito così ampio di verde ha importanti funzioni di mitigazione ambientale, di miglioramento della qualità dell’aria, di fornitore di benessere per i cittadini, di contenitore di biodiversità vegetale e animale; contribuisce in modo rilevante all’assorbimento e al sequestro di anidride carbonica. Si intende provvedere alla cura e alla manutenzione del complesso ambientale di Monte Stella coinvolgendo associazioni, comitati, gruppi di cittadini e le diverse realtà interessate. Non si tratta di un progetto limitato alla dimensione di un singolo parco, un quartiere, una porzione di territorio, ma sarà strumento di conoscenza e di prevenzione dei danni ambientali; inoltre il coinvolgimento delle varie associazioni e scuole è la base fondamentale per costruire un percorso di conoscenza, di educazione e sensibilizzazione, di partecipazione e di coinvolgimento diffuso nella città.
Obiettivo primario è quello di ripristinare e mettere in sicurezza i micro dissesti attuali, riqualificando in tal modo anche gli ambienti semi-naturali, con particolare attenzione alla componente vegetale e ai principi di invarianza idraulica. Le azioni previste sono volte prevalentemente al miglioramento della qualità biologica del Parco Monte Stella, che porterà al rafforzamento della componente vegetale. Inoltre, ulteriore obiettivo che vedrà i primi risultati solo nella fase conclusiva del progetto e che necessiterà di più tempo per una sua completa realizzazione, sarà la generazione di un caso pilota applicabile in contesti urbani analoghi sia in ambito nazionale sia in ambito europeo, mediante la predisposizione di linee guida sulla invarianza idraulica.
Dal punto di vista partecipativo, l’obiettivo che ci si pone sul lungo periodo, sarà la nascita e lo sviluppo di uno spirito collaborativo di cura, tutela e frequentazione condivisa e rispettosa degli spazi verdi e degli elementi antropici al fine di contenere, limitare o eliminare del tutto atti di vandalismo, abbandono di rifiuti, inquinamento acustico, utilizzo improprio della sentieristica, raccolta abusiva di fiori o piante, al fine di rendere l’area sempre più inclusiva ed accessibile anche a persone con disabilità fisiche e motorie
Strategia
La sensibilità dei cittadini alle problematiche ambientali è notevolmente aumentata, non ultima a quella relativa ai cambiamenti climatici, all’effetto serra e al “sequestro” dell’anidride carbonica. Monte Stella, uno dei polmoni verdi più diversificati ed estesi della città di Milano, necessita di un complesso e organico intervento di ripristino e manutenzione per consolidare la stabilità dei versanti e regimare correttamente le acque meteoriche; l’intervento dovrà contenere l’iniziale dissesto per consolidare la copertura arborea e rispettare il principio dell’invarianza idraulica.
Il territorio del Comune di Milano è classificato, ai sensi del Regolamento regionale 23 novembre 2017 – n. 7 recante criteri e metodi per il rispetto del principio dell’invarianza idraulica ed idrologica ai sensi dell’articolo 58 bis della legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 (Legge per il governo del territorio), come ad “alta criticità”; è quindi opportuno che le acque meteoriche vengano intercettate e regimate riducendo l’attuale scarico nei ricettori artificiali.
L’intervento manutentivo dell’Amministrazione Comunale verrà indirizzato all’impiego dei più attuali criteri dell’Ingegneria Naturalistica, modalità di intervento peraltro dovute ai sensi della Direttiva di Regione Lombardia “Criteri ed indirizzi per l’attuazione di interventi di ingegneria naturalistica sul territorio della Regione” (B.U.R.L. 1° Suppl. Straord. al n° 19/2000).
All’Amministrazione comunale saranno indicati gli accorgimenti tecnici, già sperimentati, che consentiranno anche ai diversamente abili di percorrere, in autonomia o supportati, il percorso centrale: sarà la prima realizzazione in Lombardia di tale lunghezza in un parco pubblico.
Trattandosi di “verde pubblico” tutti gli interventi di manutenzione, di ripristino, di gestione del verde anche arbustivo saranno attuati direttamente o previo assenso dell’Area Verde Agricoltura e Arredo Urbano Unità Manutenzione del Verde del Comune di Milano.
Il Municipio 8 si avvarrà del costante supporto di specialisti per tutti gli interventi che riguarderanno il verde, la stabilità delle pendici, la destinazione a “Oasi urbana” di una porzione del Parco. I rilievi di dettaglio, necessari per la corretta progettazione, daranno anche la possibilità di individuare un ambito di maggior naturalità da qualificare come “Oasi urbana”.
Un progetto di “restauro e recupero” di un parco pubblico elaborato e attuato da parte di professionalità qualificate, precondizione per rendere possibile il successivo coinvolgimento da parte di tutta la cittadinanza e delle realtà associative interessate. La scelta di operare interventi ingegneria naturalistica, nasce dall’opportunità di sviluppare progettualità che abbiano il duplice obiettivo di mettere in sicurezza i fenomeni erosivi e potenziare il grado di naturalità dei luoghi. Proprio per le caratteristiche del territorio, che presenta una vegetazione in parte degradata con la presenza anche di specie alloctone, ci si è concentrati principalmente su interventi di riqualificazione dei versanti e ripristino degli habitat.
Altrettanto necessaria l’individuazione di strategie per coordinare e indirizzare la fruizione, per contemperare gli usi diversi e le diverse esigenze degli utenti, per migliorare la sensibilità ambientale dei cittadini e quale aula all’aperto per la didattica e l’educazione ambientale. Verranno attivati progetti educativi e formativi specifici, oltre che per una diffusa e continuata attività di informazione e coinvolgimento della cittadinanza.
Le diverse attività e iniziative locali saranno coordinate dal Capofila in accordo con il Municipio 8 attraverso le strutture messe a disposizione da quest’ultimo, seguendo una definita programmazione, con il fondamentale contributo volontario di cittadini, gruppi di cittadini, associazioni, comitati.
Approfondimenti
Scheda del parco
Le vicende del parco Montestella sono strettamente legate a quelle del quartiere del QT8, che venne progettato come nuovo insediamento abitativo nel 1947 in occasione della VIII Triennale e che prevedeva alti edifici, una chiesa, diverse scuole, un mercato comunale coperto e soprattutto spazi verdi. L’impianto prospettava un’altura artificiale, di circa 90 metri, composta essenzialmente dai materiali provenienti dalle macerie dei palazzi bombardati durante la guerra. L’altezza fu poi ridimensionata, per problemi di stabilità, a circa 50 metri. L’area verde, completata all’inizio degli anni ‘60, fu destinata a parco urbano e arricchita di alberi solo nel 1971 e tra gli anni ‘70 e ‘90 fu utilizzata per manifestazioni sportive, feste di partito, fiere commerciali e spettacoli. A causa delle condizioni del parco e di alcuni smottamenti fu iniziato un intervento di recupero alla fine degli anni ‘90 con l’inserimento di nuove alberature disposte sulla collina per quattro livelli. La lenta salita alla sommità è ritmata da strade sterrate, vialetti e scalinate.
Parco Monte Stella
Superficie: 311.200 m2
Anno di realizzazione: 1960
Progettista: Piero Bottoni
Parco Monte Stella di Milano: un parco creato nel dopoguerra dedicato dall’architetto Bottoni alla moglie Stella, nella zona nord-ovest di Milano nel quartiere QT8.
Principali specie arboree, acero riccio (Acer platanoides), negundo (Acer negundo), acero di monte (Acer pseudoplatanus), acero argentato (Acer saccharinum), bagolaro (Celtis australis), olmo (Ulmus spp), robinia (Robinia pseudoacacia), carpino bianco (Carpinus betulus), quercia rossa (Quercus rubra), betulla bianca (Betula pendula), pioppo cipressino (Populus nigra ‘Italica’), tiglio (Tilia spp), ippocastano (Aesculus hippocastanum), faggio (Fagus sylvatica), abete rosso (Picea abies), pino nero (Pinus nigra), platano (Platanus spp), cedro dell’Atlante (Cedrus atlantica), sofora (Sophora japonica).
Ballerina bianca (Motacila alba), Capinera (Sylvia atricapilla), Cardellino (Carduelis carduelis), Cavolaia (Piers rapae), Cetonia dorata (Cetonia aurata), Cinciallegra (Parus major), Cinciarella (Cyanistes caeruleus), Codibugnolo (Aegithalos caudatus), Codirosso spazzacamino (Phoenicurus ochruros), Colombaio torraiolo (Columba livia var domestica), Colombaccio (Columba palumbus), Cornacchia grigia (Corvus cornix), Crisopa (Chrysoperla carnea), Fringuello (Fringilla coelebs), Gazza (Pica pica), Gheppio (Falco tinnunculus), Luì piccolo (Phylloscopus collybita), Merlo (Turdus merula), Parrocchetto dal collare (Psittacula krameri – alloctono), Passera d’Italia (Passer domesticus italiae), Passera mattugia (Passer montanus), Pettirosso (Erithacus rubecula), Picchio rosso maggiore (Dendrocopos major), Regolo (Regulus regulus), Scricciolo (Troglodytes troglodites), Storno (Sturnus vulgaris), Taccola (Corvus monedula), Tortora dal collare (Streptopelia decaocto), Verdone (Carduelis chloris)
Ingegneria naturalistica
Il termine Ingegneria Naturalistica viene inteso come e equivalente del temine tedesco “Ingenierbiologie” e identifica una “disciplina tecnico-scientifica che utilizza, come materiale da costruzione, piante o parti di esse, anche in associazione con materiale inerte” (Schiechtl).
L’ Ingegneria Naturalistica quindi:
- individua tecniche di rinaturalizzazione finalizzate alla realizzazione di ambienti idonei a specie o comunità vegetali e/o animali
- impiega le piante vive, o parti di esse, quali materiali da costruzione, da sole o in abbinamento con altri materiali
- impiega materiali, anche solo inerti, infrastrutture ed altri provvedimenti volti a fornire condizioni favorevoli alla vita di specie animali.
Le principali finalità degli interventi di Ingegneria Naturalistica sono:
- tecnico – funzionali: riduzione del rischio di dissesto idrogeologico, consolidamento del terreno, protezione dalla erosione, sistemazione idrogeologica diffusa del territorio ed aumento della ritenzione delle precipitazioni meteoriche
- ecologico naturalistiche: gli interventi di ingegneria naturalistica preparano, riparano e ricostruiscono i processi vitali di ecosistemi a diverso grado di naturalità
- paesaggistiche: gli interventi di ingegneria naturalistica impiegano i materiali naturali del luogo e determinano processi di recupero ambientale ed ecologico.
Nell’ambito degli interventi di risanamento del dissesto idrogeologico, le tecniche di ingegneria naturalistica trovano il loro campo di applicazione non tanto nelle emergenze catastrofiche o negli interventi immediati di sistemazione dei danni, bensì nelle sistemazioni a medio e lungo termine, nonché nella prevenzione tramite la manutenzione del territorio.
Cosa è
L’opera è costituita da fascine formate da verghe o ramaglia generalmente salice, aventi capacità vegetative, poste e fissate all’interno di un solco scavato nel pendio.
Dove si fa
Viene inserita lungo scarpate e pendii franosi che presentino però inclinazioni superiori a 35° – 45° rispetto all’orizzontale.
Perché si fa
La disposizione in file contrasta efficacemente erosioni superficiali e piccoli movimenti franosi, intercettando le acque superficiali e non permettendo che queste acquistino l’energia per movimentare gli strati superficiali sciolti del substrato: si favorisce così anche la ritenzione idrica ed il deflusso controllato.
Lo stesso materiale vegetale vivo, una volta attecchito e sviluppato, svolge nel tempo un’efficiente azione di consolidamento, mediante l’apparato radicale, e di drenaggio, mediante la traspirazione fogliare.
Cosa è È costituita da materiale vegetale vivo autoctono (talee in associazione con arbusti a radice nuda o in fitocella) posato su scavo a gradoni.
Dove si fa Viene inserita lungo scarpate e pendii franosi naturali, con pendenza non superiori a 40° rispetto all’orizzontale.
Perché si fa La disposizione in file contrasta in modo molto efficace l’erosione superficiale e piccoli movimenti franosi. Le acque di pioggia e quelle superficiali vengono intercettate e vengono regimate in modo lento lungo i percorsi delle gradonate. Viene favorita nel contempo la ritenzione idrica ed il deflusso controllato. Lo stesso materiale vegetale vivo, una volta attecchito e sviluppato, svolge nel tempo un’efficientissima azione di consolidamento, mediante l’apparato radicale, e di drenaggio, mediante la traspirazione fogliare.
Censimento Vegetale e formazioni arboree
SCARICA qui il CENSIMENTO VEGETALE Parco Monte Stella Milano (documento completo)
Un albero è conosciuto per i suoi frutti, un uomo per le sue azioni.
Pianta perenne, con bulbi sotterranei, appartenente alla Famiglia delle Liliacee, indigena; pianta tossica per le sostanze alcaloidi contenute principalmente nel bulbo. Fiorisce nei mesi di aprile e maggio, vive nei prati e nelle aree aperte dalla pianura sino a circa i 1000 metri di altitudine; predilige ambienti soleggiati anche asciutti.
Piccolo albero, a crescita lenta, caducifoglia. I fiori spuntano direttamente dalla corteccia e sbocciano anche prima delle giovani foglie dalla caratteristica forma ‘a cuore’. Il nome deriva dal termine greco “kerkís” che indica la forma a “navicella del telaio” del frutto, un baccello: in latino “siliqua” significa “baccello”.
Albero caratteristico dei boschi naturali di pianura, specie autoctona; anticamente molto usato nei giardini sia per la bellezza della corteccia di colore grigio chiaro che per la longevità. Come si vede nella fotografia, i frutti sono collegati a una brattea che ne facilita il trasporto da parte del vento. Il nome specifico “betulus” venne assegnato perché la sua foglia è frangiata e simile a quella della betulla.
Grande albero, originario dell’Europa orientale e utilizzato in viali e giardini per la sua bellezza. I fiori sono melliferi, molto apprezzati dalle api. E’ sensibile all’inquinamento atmosferico; in questi ultimi decenni viene molto usata la varietà ‘carnea’, a fiori rossi, di minore sviluppo ma più resistente agli attacchi degli insetti.
E’ originaria della Cina ed è stata introdotta nei giardini europei nel 1730. A Milano nell’Orto Botanico di Brera vivono da più di duecento anni due soggetti monumentali, uno maschio e uno femmina. La ginko è una pianta dioica, cioè ha strutture fertili maschili e femminili portate da piante diverse. Le proprietà terapeutiche e salutari degli estratti di Ginko biloba sono riconosciute scientificamente; è tra i dieci integratori alimentari maggiormente consumati nel mondo occidentale.
La Sezione di Botanica del Museo di Storia Naturale di Milano ha coordinato il censimento della vegetazione e delle alberature di pregio effettuato con competenza da Marco Martignoni.
Il Censimento intende assicurare la ricognizione territoriale del patrimonio vegetale esistente, in ambito urbano nel Parco Monte Stella di Milano.
Gli elenchi floristici segnalano una situazione di notevole interesse; Monte Stella è lo scrigno che protegge 219 specie, di cui 74 coltivate e ben 145 spontanee.
Tra gli alberi anche l’Ippocastano rosa, le Metasequoie, la Noce alata cinese, il Tiglio selvatico, la Quercia farnia, quattro specie di Olmo: il minor, il canescens, il laevis, il glabra, il Frassino meridionale.
Tra le 145 spontanee si trovano 20 specie spontanee rare nell’ambito della pianura milanese e ben 5 specie catalogate come emergenze floristiche di grande rilievo, specie spontanee particolarmente rare nell’ambito della pianura milanese.
Per lo SMYRNIUM OLUSATRUM L., nota come Macerone, si tratta di specie autoctona piuttosto rara e protetta dalla Legge Regionale 10/2008; quella di Monte Stella è la prima segnalazione per la Provincia di Milano e di Monza e Brianza.
L’interesse dei rilievi botanici conferma la proposta di tutelare una parte di Monte Stella come Oasi Urbana a garanzia di conservazione di questa importante biodiversità.
La tutela del patrimonio arboreo, monumentale e non solo, è un esempio di civismo e responsabilità che volge lo sguardo anche alle generazioni future.
Osservazioni Entomologiche
Io sono me più il mio ambiente e se non preservo quest’ultimo non preservo me stesso. – José Ortega y Gasset
SCARICA qui OSSERVAZIONI ENTOMOLOGICHE DEL PARCO (documento completo)
Le Comunità di Invertebrati, legate indissolubilmente alle diverse unità di paesaggio e alla loro tipizzazione vegetazionale e biotopica, sono studiate per ottenere anche fondamentali dati sulla gestione dei diversi ecosistemi, dalla micro scala alle analisi territoriali.
Molti lepidotteri e le comunità di coleotteri del suolo sono considerati notevoli indicatori, bio-indicatori dello stato di salute di un territorio e dei diversi ambienti che lo compongono.
A Monte Stella i punti di osservazione sono stati localizzati presso i prati, i terrazzi con muretti a secco e le aree boscate al fine di individuare le cenosi presenti e proporre azioni di gestione da intraprendere per migliorare i differenti habitat, suddivisi nelle seguenti tipologie: prati da sfalcio, aree cespugliate o con vegetazione arborea rada, aree boschive più dense in evoluzione.
La varietà di ambienti conferma la necessità di uno studio di maggior dettaglio strettamente correlato al monitoraggio di interventi specifici per il potenziamento degli habitat a sostegno dell’entomofauna e della biodiversità in genere. Un monitoraggio con dettaglio maggiore potrà
considerare anche altri gruppi quali imenotteri e ditteri che nella prima fase speditiva non sono stati presi in esame.
Da sottolineare il rinvenimento di diversi individui della famiglia dei Nitidulidae, specie di piccole dimensioni fitofagi, alcuni si nutrono di linfa altri di tessuti vegetali. Fra i coleotteri appartenenti alla sola famiglia Nitidulidae, negli ultimi decenni sono state reperite in Europa diverse specie alloctone che talora sono diventate invasive, causando in alcuni casi danni non trascurabili, soprattutto nel settore agricolo. La loro presenza, in un’area non agricola, mostra come i cambiamenti climatici con piogge insistenti e alta umidità favoriscono anche nelle aree urbane la
diffusione di questi piccoli coleotteri.
Indagine Ornitologica
SCARICA qui l’INDAGINE ORNITOLOGICA (documento completo)
AmbienteAcqua in collaborazione con la LIPU – Lega Italiana Protezione Uccelli, ha seguito un aspetto scientifico nell’ambito del progetto, svolgendo un monitoraggio dell’avifauna presente sul Monte Stella da cui poi è stato possibile fornire i dati per delineare l’Oasi Urbana sul Monte Stella.
Manuale dei Deflussi Urbani
SCARICA qui il MANUALE DEI DEFLUSSI URBANI (documento completo)
allegato 1 // Schede percorsi
allegato 2 // Prove penetrometriche
AIPIN in una prima fase del progetto si è occupato del rilievo e della valutazione dello stato dei luoghi, soprattutto rivolgendo attenzione ai percorsi, ai sentieri e ai versanti.
Le analisi sono state condotte con rilievi strumentali e hanno coinvolto gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “G. Cardano”. Gli aspetti formativi sono alla base della costituzione di professionisti capaci e pertanto i ragazzi hanno potuto verificare da vicino come si lavora in team con professionisti geologi, naturalisti e agronomi.
La raccolta dei dati e le ipotesi di progetto, sono state revisionate da soci esperti della Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica, che hanno collaborato alla formulazione di interventi specifici.
In particolar modo sui sentieri con il Comune di Milano – settore verde, valutate le criticità legate allo sgrondo delle acque, alla tipologia del fondo e alla necessità di manutenzione ordinaria e straordinaria, sono state individuate soluzioni progettuali.
Per quanto concerne le ipotesi di progetto sui versanti, il lavoro si è concentrato, previa realizzazione di prove penetrometriche con allegate le relazioni tecniche, sulla corretta scelta della tecnica di ingegneria naturalistica, idonea a risolvere i problemi delle erosioni evidenziate in diversi punti del versanti.
I risultati di questi filoni di lavoro sono raccolti nell’elaborato Manuale
dei deflussi urbani.
Indagine sugli Usi e Flussi del Parco
SCARICA QUI L’ INDAGINE sugli Usi e FLUSSI del PARCO (documento completo)
L’indagine, a cura di Non Riservato, è stata realizzata dall’Architetto Marco Sessa.
La redazione del Documento per il Monte Stella mette a sistema i rilievi per mappare e monitorare come questo viene utilizzato, chi e come lo fa.
A chiusura del documento vengono riportate le istanze e le proposte raccolte dai cittadini.
Obiettivi sono:
- La mappatura della fruizione del parco: flussi, usi, accessi, stakeholders;
- L’analisi dei punti critici e notevoli del parco in termini qualitativi rispetto a specificità e fruizioni;
- L’ascolto dei cittadini, tramite l’elaborazione di un questionario rivolto alla cittadinanza sulla fruizione del parco e l’analisi dei
risultati.
Accessibilità
SCARICA qui il documento sull’ Accessibilità
Il CAI Milano, in accordo con la SEM – CAI (Società Escursionisti Milanesi) prevede, nell’ambito del progetto, una serie di azioni rivolte a promuovere la fruibilità del Parco Monte Stella.
Due le azioni principali:
1- completamento del sentiero CAI 101 Milano dal centro della città (Piazza Duomo) fino alla sommità del Monte Stella.
2- Progetto di un percorso accessibile e fruibile, in autonomia, dalle persone disabili motorie (carrozzina e ausili) e persone disabili sensoriali (ciechi e ipovedenti).
I risultati sono raccolti nell’elaborato Accessibilità.